Creative Problem Solving

Se questo deve essere un inizio, che lo sia riprendendo da dove eravamo arrivati, ovvero da quella fuga di menti che fu Mindscape.  

A volte, come per incanto, tutto si tiene. Il simbolo di Pro Academy è una gemma, tratta dal fumetto di quel genio di Jean Giraud che, con lo pseudonimo di Moebius, ha dato vita ad una delle avventure visive più stupefacenti del contemporaneo. E il “nastro di Moebius” – che creativamente e contro-intuitivamente risolve il problema di come passare da un piano all’altro mantenendo la superficie ad una faccia – era stato il logo di Mindscape, la nostra prima avventura…

Come omaggio a quei tempi, dedico il primo intervento nel Blog di Pro-A alla creatività, parola contenuta nel nostro payoff. Noi la abbiamo sempre intesa, e la intendiamo tuttora, come dimensione del problem-solving, ovvero quella capacità tipicamente umana e in particolare degli spiriti superiori (che siam tutti, a patto di non auto-limitarci) di uscire dalla visione data o coatta (“l’uomo ad una dimensione” di Marcuse) e contemplare altre prospettive, per poi tradurle in possibili agganci e chiavi di volta che portino a risolvere qualcosa che è o è diventato problematico: qualcosa che si inceppa, o non torna più, oppure qualcosa che deve evolvere o che merita di esser allevato.

Non ci basta infatti discettare, né vogliamo semplicemente elencare link: né circolo né ferramenta, ma un bel mix moderno, che sappia elevare i pensieri per farli respirare in cielo (sennò si è superficiali o di visioni piccine) e portare le nuvole sulla terra per fecondarla (sennò si è astratti o rinsecchiti).

Per ogni intervento nel blog, in accordo con gli altri collaboratori, si procederà così:

> un topic, un argomento di cui valga la pena parlare o su cui condividere idee

> un approfondimento, che faccia capire la profondità del tema, perché ogni idea può essere banalizzata e le visioni profonde richiedono tempo e suggestioni, oltre che l’umiltà di citare chi meglio e prima di noi ci è arrivato

> uno strumento connesso al topic e alle idee correlate, che sia di aiuto a tradurre ed applicare le idee nelle nostre esistenze e nella nostra pratica professionale

Dunque il topic è il Creative Problem Solving, che non è l’ultima delle sigle per rinominare l’aria fritta, ma una seria (non seriosa) scuola di pensiero e azione (es. http://creativity.buffalostate.edu/ ), che riprende culture antiche e le traduce in tempi in cui occorre esser pragmatici, e non per svalutare la creatività, ma proprio per essere fedeli alla sua natura applicativa. Troppo spesso in questi anni ho assistito a splendide conferenze, ottimi incontri, perfette teorizzazioni, senza però che nessuno mi dicesse COME tradurre il tutto in azione. Su questo gli americani sono davvero imbattibili, perché hanno un approccio che richiede sempre l’applicazione, anche se a volte esagerano nel proceduralizzare e ingegnerizzare. Ma esagerino pure, che ci pensiamo noi latini ad aggiungere divergenza! Non vale invece l’opposto, sarebbe troppo comodo… Quanti ne conoscete che a parole (loro) o per buone intenzioni sono creativi e fantasiosi?

Per l’approfondimento mi rifaccio a quel serbatoio di gemme di Annamaria Testa e del suo mirabile sito Nuovo E Utile http://nuovoeutile.it/ , che abbiamo sempre ammirato, una manna per chi voglia ispirarsi e pensare la creatività nel senso che noi amiamo.

Lo strumento di oggi è una playlist dal TED, il più grande contenitore di straordinarie conferenze (e molto altro) del mondo: https://www.ted.com/topics/creativity playlist di loro Talks memorabili dedicate al topic di oggi.

Non è strumento in senso stretto, ma una risorsa per alimentare visioni, idee, apprendimento, perché senza ricerca continua si parla a vuoto o per frasi fatte (da altri) e non capite.

Ancora, si ri-inizia il viaggio. La prima colonna sonora non può fare a meno delle visioni sonore della Milky Way dei Church e della loro Destination